martedì 29 luglio 2025

33. LA PAROLA ALL'AUTORE

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Quando immagino una parte di storia - o semplicemente condivido un pensiero su questo blog - muovo sempre da un’intenzione ben precisa: nella mia mente è ovvio il significato da comunicare, è chiaro l’indirizzo a cui condurre chi mi segue. Le parole scaturiscono da una sorgente che sembrerebbe appartenere a me - e a me soltanto.
Ma la faccenda, qui, non è affatto univoca: chi interagisce con il testo mette in circolo le sue vibrazioni, diventa artefice congiunto nel processo creativo. Il lettore, portando con sé altre possibili interpretazioni, coglie messaggi che io non avevo previsto, che non avevo immaginato neppure per scherzo… o magari sì, ma senza saperlo?
Ed è qui che il chicco da me seminato germoglia, che la pianta ramifica ben oltre le aspettative: l’inchiostro sulla pagina bianca si arricchisce durante l’incontro con il lettore - perché chi legge, con la sua sensibilità, il suo bagaglio, la sua forma mentis, conferisce un’impronta personalissima al testo già nato.
Le frasi si ampliano ed evolvono in questo scambio, la scrittura vive, si nutre e si rigenera: ogni volta che qualcuno accede a un brano e lo interpreta, aggiunge anche qualcosa di suo. E così il cerchio si allarga, in uno sviluppo privo di qualunque confine, grazie al quale costruiamo un ponte per giungere alla meta insieme.

Quindi grazie. A chi legge, a chi condivide, a chi risuona. Anche a chi mi sorprende. 
Perché tutto questo non lo creo da sola 🩷


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